Guanti da lavoro: come sceglierli

Guanti da lavoro: come sceglierli 15 Settembre 2020

La dotazione da cantiere prevede diversi dispositivi di protezione individuale, uno dei più importanti è sicuramente il guanto da lavoro. Le mani sono sottoposte a numerosi rischi ed esistono guanti specifici per proteggerle da ogni tipo di rischio. Per garantire la massima protezione è necessario scegliere un guanto allo stesso tempo confortevole e indicato per il tipo di lavorazione da effettuare.

Guanti da lavoro a norma

Per poter essere utilizzato in un cantiere o in un qualsiasi ambito a rischio, un guanto da lavoro deve essere conforme alle normative necessarie per ottenere il marchio di conformità CE. Saper distinguere un prodotto omologato da uno di bassa qualità è importante per garantire la massima sicurezza: i guanti a norma sono sempre accompagnati da un manuale di istruzioni in cui vengono descritte tutte le informazioni essenziali sulle modalità di utilizzo e i rischi da cui protegge. Inoltre è importante assicurarsi che siano indicati tutti i contatti dell’azienda che li produce.

Guanti da lavoro: normativa EN388 per i rischi meccanici

La normativa di riferimento per la classificazione del livello di protezione è la EN388, la cui sigla è accompagnata da 4 cifre che indicano:

  • La resistenza all’abrasione – da 0 a 4;
  • La resistenza al taglio – da 0 a 5;
  • La resistenza alle lacerazione – da 0 a 4;
  • La resistenza alla penetrazione – da 0 a 4.

La valutazione avviene attraverso una procedura unica che sottopone il tessuto utilizzato per i guanti ad una serie di test.

Un guanto per ogni lavorazione: le classi di rischio

Come accennato in precedenza, esistono guanti specifici per ogni tipo di lavorazione, il tutto in base al tipo di rischio a cui può essere soggetta la mano dell’operatore. La confezione del guanto deve riportare la classe di rischio per cui è stato studiato attraverso un pittogramma, nello specifico:

  • Rischi meccanici (EN388);
  • Rischi meccanici (abrasioni, tagli, perforazioni, ecc…);
  • Rischi chimici (contatto diretto con sostanze tossiche e/o dannose);
  • Rischi termici (calore o freddo);
  • Rischi elettrici (cariche elettrostatiche o tensione elettrica);
  • Rischi biologici (ad esempio pericolo di contaminazioni da batteri);
  • Rischi da radiazioni.

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